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Un aereo nemico, probabilmente
uno Spitfire inglese, alle ore 22,20 del 14 agosto 1943, dopo
aver mitragliato senza danni rilevanti la stazione ferroviaria,
continuò la sua incursione in piazza Umberto I, a ridosso del
Monumento dei Caduti della I guerra mondiale, ove era presente
un nutrito gruppo di persone, soprattutto ragazzi che, forse
violando il coprifuoco, era li a godersi, al chiarore della
luna piena, un po’ di fresco allo spirare di quel caldo sabato
della vigilia di Ferragosto.
Il velivolo fece un paio di
passaggi ricognitivi a bassa quota, ma al terzo passaggio
mitragliò gli astanti sganciando simultaneamente uno “spezzone”,
prova evidente della deliberata volontà di uccidere, infatti,
tale tipo di bomba era adatta non tanto a causare danni alle
strutture, quanto per dilaniare le persone oggetto di bersaglio.
Vi furono nell’immediato tre
vittime e undici feriti, tre dei quali perirono il giorno
successivo, per la gravità delle ferite, nell’ospedale di Parabita (una struttura dell’ospedale
"Rosa Maltoni Mussolini"di Gallipoli era stata li
trasferita durante il periodo bellico).
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