Luigi Raino' (classe 1920) - (n. 2547/a di Antonio Raino')

insignito di Medaglia d'Onore alla memoria per internamento in campo nazista

Hanno scritto di lui: 

“Corriere Salentino.it” il 1.2.2011

E' stata consegnata ieri, lunedì 31 gennaio2011, a Luigi Giuseppe Rainò, la medaglia d’onore conferita dal Presidente della Repubblica.

La medaglia è stata consegnata dal sindaco Ivan De Masi nel corso di un’apposita cerimonia, alla presenza del vicesindaco Francesca Fersino e del consigliere comunale Giuseppe Panico.

Luigi Giuseppe Rainò, nato a Casarano il 28 aprile 1920, è stato soldato mitragliere, matricola 9011, del Distretto militare di Lecce.

Il Presidente della Repubblica, con proprio decreto, ha conferito la medaglia d’onore a Luigi Rainò, per essere stato deportato e internato nei lager nazisti e destinato al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale.
Rainò ha partecipato, dal 6 aprile 1941 all’8 settembre 1943, alle operazioni di guerra svoltesi alla frontiera Italo-jugoslava, al comando II Reggimento Fanteria “RE”. Catturato a Fiume nel settembre 1943 ed internato nel campo di concentramento di Kroner, nei pressi di Gottingen, è stato destinato al lavoro coatto presso una fabbrica di locomotive per riparazione ruote. Nel settembre del 1945 è stato liberato dagli Alleati.

«L’esempio che ci viene fornito dal nostro concittadino – commentano il sindaco De Masi ed il vicesindaco Fersino – deve fungere da stimolo per tutti noi, in particolar modo per le giovani generazioni. La straordinaria storia di Luigi Rainò, infatti, deve essere da monito affinché si affermi concretamente quella cultura di pace di cui tutti noi dobbiamo essere i costruttori ed i promotori». 

“Il Gallo” del 3.2.2011

Nell’anno del 150° Anniversario dell’unificazione d’Italia, il Presidente della Repubblica ha premiato un certo numero di italiani con una “Medaglia d’Onore”.

L’unico casaranese a ricevere questo ambito riconoscimento è stato Luigi Rainò, che nell’ambito di una semplice ma toccante cerimonia, ha ricevuto dal sindaco Ivan De Masi l’onorificenza. Classe 1920, Rainò è soldato mitragliere e, con la matricola 9011, nei due anni che vanno dal ’41 al ’43 partecipa alle operazioni di guerra presso la frontiera italo-jugoslava nelle fila del 2° Reggimento Fanteria “RE”.

E' purtroppo uno dei tanti prigionieri catturati a Fiume nel settembre del 1943 e da lì viene deportato nel campo di concentramento di “Kroner”, dove è costretto a lavorare presso una fabbrica di locomotive e da dove viene liberato solo due anni dopo, all’arrivo degli Alleati. Mille storie, mille aneddoti potrebbe raccontare, e racconta Luigi Rainò ai suoi figli ed ai suoi nipoti; lui, ormai 91enne ma dalla memoria ferrea che ha, come molti, lavorato duro in campagna ma che poi, come pochi della sua epoca, ha dovuto anche occuparsi dei figli dopo la prematura scomparsa della moglie.

Ed allora questo simbolico riconoscimento è in realtà il giusto coronamento di una vita difficile ma… esemplare, come quella di altra gente comune che la guerra ha fatto diventare eroi.

 “Il Gallo” il 19.10.2021

«Credo che un eroe sia quello che comprende la responsabilità che comporta la sua libertà»: è questo il concetto di eroe espresso da un grande musicista e pensatore come Bob Dylan.

Proprio negli anni in cui Dylan era poco più che un pargoletto, dall’altra parte del mondo, nella fredda Gottingen, a lavorare di giorno in maniera forzata nella fabbrica tedesca di locomotive e a dormire di notte sui freddi ed angusti tavolacci dei letti a castello, nelle camerate da 150 persone, nel campo di concentramento di Kroner, il casaranese Luigi Rainò, al senso ed alla responsabilità della libertà, sicuramente ci avrà pensato ogni giorno.

Nato nel 1920, a soli 21 anni parte, come migliaia di suoi connazionali per il fronte italo-jugoslavo e ci rimane per ben due anni.

Nel settembre del ’43 però viene fatto prigioniero dai tedeschi ed avviato appunto nel campo di concentramento di Kroner.

Taciturno, dai modi sempre gentili e con il suo immancabile sorriso… nonostante tutto, così lo ricorda chi lo ha conosciuto quest’uomo che, dopo la liberazione del 1945 ad opera degli Alleati, torna nella sua Casarano e ricomincia la sua vita rimasta in sospeso per ben 4 interminabili anni.

Ma Luigi non è solo un prigioniero di guerra perché, anche all’interno del campo di concentramento ed in quelle condizioni di vita, ha avuto modo di mostrare la sua indole altruista e l’amore per la sua Patria tanto da meritarsi, nel 2011 (alcuni mesi prima della sua morte) la prestigiosa Medaglia d’Onore conferitagli direttamente dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

In questi giorni decorrono proprio i 10 anni dalla morte di questo casaranese di cui, al momento, ne conservano memoria solo i familiari ed i conoscenti. Proprio con l’obbiettivo di rendere pubblica e soprattutto duratura la sua memoria, il figlio Antonio ha chiesto al sindaco Ottavio De Nuzzo di avviare, ora che sono maturati i 10 anni, minimo previsto dalla legge, la procedura per l’intitolazione di una strada alla sua memoria.

«Tale decisione sarebbe comprensibilmente un grande onore per la mia famiglia e per i futuri discendenti», ha dichiarato Antonio Rainò, «sarebbe soprattutto un esempio ed un ricordo per tutte le attuali e future generazioni che hanno forse labile il concetto di Patria ma che soprattutto rischierebbero di dimenticare le gesta dei concittadini che li hanno preceduti».

La proposta è stata protocollata ed ora passerà al vaglio della Commissione; in un periodo di superficialità e di valori artificiali, speriamo che il nome ed il ricordo di Luigi Rainò possa avere un luogo per esser ricordato. (Antonio Memmi)