Canale Cupo - 1967  (1949 Gianni Stefano)

Sicuramente la confluenza di cui parla il De Giorgi.

“Uscimmo a diporto sulla via di Taurisano e quivi un di costoro additandomi quella chiesuola montanina - “la vedete costì, mi soggiunse, quella è la Cappella della Madonna della Campana; è uno dei punti più belli di questi dintorni: vedrete di lassù quanto mondo si scorge, lì potrete fare a bell'agio i vostri studi e le vostre osservazioni”. Potrai ben capire, mio gentil lettore, se mi punse il desiderio di salire presto su quell'erta cima e di fatto il dì seguente, ultimo del Carnevale, giorno di festa per lo stomaco, di svago per la mente e di elettricità per le gambe preferì l'escursione solitaria di quei colli, al chiasso ai balli e alle orgie cittadine.
Era una bellissima giornata di febbraio. Alle nove del mattino movemmo dal paese dirigendoci verso il sud-est per una via sassosa, malconcia dai carri e dalle acque e messa a pendio. Lasciammo a destra le cave dei soliti tufi disposti obliquamente sul calcare compatto, di una grana piuttosto grossa e cementati dalla silice e dal ferro, varietà di carpari ottimi per le costruzioni. Dopo un breve tratto incontrammo il canale il quale raccoglie le acque dei due versanti del colle della Campana e di quello di Casarano, divisi fra loro da una leggiera insenatura; e quivi il terreno si rendeva più superficiale e sassoso e la coltura dei campi andava scemando via via, mentre la Flora spontanea riprendeva tutto il suo vigore. I timi, i cisti, i lentischi le querciole culavano i muricciuoli della via, mentre gli Asfodeli (veri indicatori della stagione temperata e primaverile) sollevavano i loro stipiti ramosi cinti di pannocchi e di fiori bianchi, gli anemoni montani volgevano al sole le loro corolle roseo-violette, e i ranuncoli i loro petali gialli e verniciati.”
Cosimo De Giorgi, CASARANO E LE SUE COLLINE (Estratto dall' ARALDO GALLIPOLINO 1872 – 73).